Aiuola 16

Malva sylvestris L. - Malva

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Malvales

Famiglia

Malvaceae

La Malva sin dai tempi antichi viene considerata una pianta dalle innumerevoli qualità curative. Nel 1500 veniva definita come omnimorba che tradotto significa rimedio valido per tutti i mali e anche nel presente è tra le piante più adoperate in erboristeria.

È una pianta erbacea annuale, biennale o perenne. Ha un fusto eretto o prostrato. Le foglie sono palminervie con margine irregolarmente seghettato. I fiori sono di colore rosaceo con striature scure. Il frutto è un poliachenio circolare.

I principi attivi si trovano nei fiori e nelle foglie che sono ricchi di mucillagini; contiene anche potassio, ossalato di calcio, vitamine e pectina. In cucina si usano i germogli, i fiori freschi o le foglioline. Utilizzata come verdura, può regolare le funzioni intestinali grazie alle mucillagini che si gonfiano e premono delicatamente sulle pareti dell'intestino, stimolandone la contrazione e quindi agevolandone lo svuotamento.

Le parti aeree della pianta e le radici possono essere adoperate per le loro proprietà emollienti, lenitive ed antinfiammatorie cutanee, espettoranti, antispasmodiche e blandamente lassative.

 

Mentha longifolia (L.) L. – Menta selvatica

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Lamiales

Famiglia

Lamiaceae

 

Il nome "Menta" deriva dal nome greco "Μίνθη" (Minthe o Myntha) di una ninfa dei fiumi sfortunata, figlia del dio Cocito. La menta selvatica possono raggiungere una altezza di 30–120 cm, con portamento da erbaceo a subarbustivo. Le foglie lanceolate sono dotate di peli secretori che contengono olio essenziale; il fusto ha sezione quadrangolare; il frutto è un tetrachenio.

E’ una pianta fortemente aromatica, dal tipico sapore pungente e piccante, ma con ben definite sfumature che possono essere percepite anche tra una e l'altra popolazione.

Della menta si possono utilizzare sia le foglie fresche che quelle secche, per la preparazione di infusi e tisane utili per il trattamento delle affezioni respiratorie e come digestive.

 

Origanum majorana L. - Maggiorana

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Lamiales

Famiglia

Lamiaceae

 

La maggioranaè una specie erbacea perenne aromatica. L'etimologia del genere si può far risalire a 2000 anni prima presso i greci. Origanum è formato da due parole "òros" (= monte) e "ganào" (= io mi compiaccio) che insieme potrebbero alludere ad un concetto di "delizia della montagna" o anche "bellezza, luminosità, ornamento, gioia della montagna.

La maggiorana raggiunge un’altezza di 20–60 cm, presenta foglie piccole, rotondeggianti, dotate di peli secretori. I fiori sono piccoli, raccolti in infiorescenze globose; il frutto è un tetrachenio.

Le parti aeree della pianta sono adoperate come aromatizzante alimentare e, in medicina tradizionale, nella preparazione di decotti digestivi, antispasmodici gastrici ed utili nel treattamento delle cefalee.

 

 

Coriandrum sativum L. - Coriandolo

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Apiales

Famiglia

Apiaceae

 

In italiano il termine coriandolo indica principalmente il minuscolo pezzettino di carta colorata carnevalesco. Tuttavia è anche il nome di una pianta. Difatti nel Rinascimento, i semi di coriandolo ricoperti di zucchero svolgevano la funzione di confetti. Ci si lanciavano addosso durante il carnevale e ai matrimoni. Successivamente i semi di coriandolo sono stati sostituiti dagli attuali pezzetti di carta, che hanno mantenuto però il nome originario.

La pianta appartiene alla famiglia delle Ombrelliferae ed è originaria dell’areale mediterraneo. I fiori sono bianchi e sono riuniti in infiorescenze a ombrella, mentre i frutti sono diacheni aromatici. Si usano i frutti che maturano in giugno-luglio.

Del coriandolo sono utilizzate sia le foglie, più piccanti e apprezzate soprattutto in Oriente (per questo è conosciuto anche come prezzemolo cinese). Il coriandolo è carminativo, antispasmodico e stomachico, è quindi un buon rimedio naturale contro coliche addominali, difficoltà digestive e gonfiore. Il coriandolo –sia al pianta che i frutti – contiene fino al 2% di oli essenziali, costituiti principalmente da linololo (45-85%) a cui deve la maggior parte delle sue proprietà e limonene (1-4%), ed è inoltre ricco di flavonoidi, potenti antiossidanti. Il coriandolo, col suo aroma delicato, può essere aggiunto in molte preparazioni gastronomiche senza coprire il gusto delle pietanze.

 

Laurus nobilis L. – Alloro 

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Laurales

Famiglia

Lauraceae

L’alloro è un arbusto o un albero tipico della vegetazione mediterranea, che può raggiungere i 10 metri di altezza, con rami sottili e glabre che formano una densa corona piramidale. Il legno della pianta è aromatico ed emana il tipico profumo delle foglie. Il fusto è eretto, la corteccia verde nerastra. Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee, lucide nella pagina superiore e opache in quella inferiore, sono inoltre molto profumate. L'alloro è una pianta dioica, cioè porta fiori unisessuali in due piante diverse, una con i fiori maschili e una con i fiori femminili (che portano poi i frutti). I fiori, di colore giallo chiaro, riuniti a formare una infiorescenza ad ombrella, compaiono a primavera, generalmente in marzo-aprile.I frutti sono drupe nere e lucide (quando mature) con un solo seme. Le bacche maturano a ottobre-novembre.

Il "lauro" è spesso citato nel Canzoniere di Petrarca. Nell'opera, infatti, Laura, (anche il gioco omofonico che il poeta realizza è funzionale a questa metafora), la donna amata dall'io lirico, viene in parte assimilata a questo arbusto (emblematica la sestina "Giovene donna sotto un verde lauro"). Riprendendo le immagini della mitologia greca (in particolare il mito di Dafne e Apollo), l'alloro è simbolo di rifiuto e inaccessibilità, caratteristiche di Laura. Il "lauro" è anche però pianta sacra al Dio Apollo e simbolo di sapienza e gloria. Interessante il gioco di parole architettato dal poeta: egli realizza l'accostamento da un lato tra "lauro-l'auro" (dove "l'auro" sta a significare "l'oro" ed è riferito alla lucentezza tipica della donna, in particolare alle sue chiome); mentre compare anche la coppia Laura-l'aura(=l'aria), come accade nel sonetto 90 “Erano i capei d'oro a l'aura sparsi”.

La pianta è largamente adoperata nelle tradizioni mediterranee: le foglie sono usate in cucina per aromatizzare carni e pesci, come rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (ottimo e più profumato sostituto della canfora), per preparare decotti rinfrescanti e dalle qualità digestive o pediluvi, o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive, stimolanti, antisettiche ed è utile contro tosse e bronchite.

 

Artemisia absinthium L. – Assenzio maggiore

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Asterales

Famiglia

Asteraceae

 

Il nome Artemisia absinthium, l’assenzio maggiore, deriva dal termine greco apsìnthion (di etimologia ignota) e da quello latino absinthium, che può essere tradotto come “pianta senza diletto”, proprio a causa dello sgradevole sapore (amaro) in ciascuna delle sue parti. L'assenzio maggiore faceva parte dei rimedi terapeutici già dai tempi degli antichi egizi; è presente infatti in iscrizioni che risalgono al 1600 a.C. che lo consigliano come tonico, antidolorifico e rimedio alla febbre. L’assenzio maggiore è uno degli ingredienti base nella distillazione dell'assenzio insieme ad anice e finocchio, inoltre è stato da sempre considerato una pianta dalle virtù terapeutiche.

L’habitat ottimale è rappresentato dai caratteristici paesaggi montani di Asia, Europa ed America del Nord. Le foglie dal colore verde, reso però grigiastro (o anche bianco-tomentoso) dalla presenza di una peluria bianca che le ricopre, emanano un profumo piuttosto forte ed hanno un sapore amaro.

Tra i principi attivi del fitocomplesso ritroviamo absintina (lattone sesquiterpenico), flavoni, olio essenziale (che contiene tujone e tujolo, sostanze dall’elevata tossicità che agiscono a livello del Sistema Nervoso Centrale), acido ascorbico, tannini. Le principali proprietà dell’assenzio sono coleretiche, colagoghe (favoriscono la secrezione biliare), eupeptiche (facilitano la digestione), emmenagoghe (favoriscono e regolano il flusso mestruale), febbrifughe, vermifughe.

È il principale ingrediente nella preparazione del distillato che veniva usato in particolare da artisti europei ed americani e che fu poi bandito nel XIX secolo a causa dei sospetti gravi problemi d'assuefazione che causava questa bevanda; in realtà l'assuefazione era semplicemente dovuta all'elevato tasso alcolico del liquore, più che ai tujoni. L'assenzio viene prodotto ancora oggi ma con minori quantità di tujone. Viene anche usato nel classico tè Marocchino al posto della menta.

 

Allium ursinum L. – Aglio orsino

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Liliopsida

Ordine

Liliales

Famiglia

Alliaceae

 

L’aglio orsino è una specie appartenente al genere Allium, che, in Italia meridionale, cresce in zone montuose, preferibilmente nelle faggete, dove forma popolazioni dense. E’ una geofita bulbosa, il cui organo perennante, il bulbo, vie per più anni, e da cui, ogni anno si dipartono foglie e fiori. La pianta raggiunge un’altezza di 25-30 cm: Le foglie, in numero ridotto (generalmente 2) sono di consistenza carnosa, lanceolate e lungamente picciolate, di colore verde brillante. L’infiorescenza ad ombrella raccoglie pochi fiori di colore bianco con una brattea (spata) che la avvolge prima dell’antesi. Fiorisce da aprile a giugno. Tutta la pianta emana un odore alliaceo, più delicato rispetto a quello dell’aglio.

Tutta la pianta possiede proprietà depurative, antisettiche, antiasmatiche, ipotensive, diuretiche, vaso-dilatatrice e febbrifuga. L'aglio orsino è anche usato come antinfettivo delle prime vie aeree e nelle affezioni catarrali.

Matricaria chamomilla L. – Camomilla comune

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Asterales

Famiglia

Asteraceae

 

Una leggenda, che si raccontava all’inizio del secolo in Piemonte, diceva che la Madonna, San Giuseppe e il piccolo Gesù, fuggendo per il deserto per sottrarsi ai soldati di Erode, giunsero in una piccola oasi con una pozza d’acqua e una pianticella con fiorellini simili a margherite. La Madonna, particolarmente tesa e nervosa, spossata dal caldo si accingeva a bere quell’acqua quando Gesù Bambino fece un cenno al quale obbedirono alcuni capolini di camomilla staccandosi dallo stelo e cadendo nella ciotola della Madre. Grazie ad essi la bevanda calmò la Madonna e Gesù la benedisse dicendo: “Da ora in poi calmerai tutte le mamme perchè sei l’erba del buon sonno”.

La specie è diffusa in Europa e in Asia ed è naturalizzata anche in altri continenti. Cresce spontaneamente nei prati e in aperta campagna, diventa spesso invadente comportandosi come pianta infestante delle colture agrarie. Le foglie sono alterne e sessili, oblunghe. La lamina è bipennatosetta o tripennatosetta, con lacinie lineari molto strette. Il suo fusto è molto ramificato verso l’apice e ogni ramificazione porta sopra numerose infiorescenze, la parte che viene raccolta per le preparazioni curative e benefiche. L'infiorescenza è composta da due tipologie di fiori molto più piccoli: vi è una linea di fiori ligulati bianchi esterni che vengono scambiati per petali, e un insieme di fiori gialli a forma tubolare al centro. Il frutto è una cipsela.

La camomilla contiene principi attivi e nutrizionali: è ricca di flavonoidi, soprattutto apigenina, quercetina, rutina e luteolina. L'essenza è costituita dal camazulene, antinfiammatorio, da acidi fenolici e polisaccaridi. L'olio essenziale di camomilla contiene alfa-bisabololo, a cui vengono attribuite proprietà lenitive, calmanti, antibatteriche.

Per uso alimentare è talvolta impiegata, insieme alla lavanda, per aromatizzare dolci e liquori.

 

Crataegus monogyna Jacq. - Biancospino

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Rosales

Famiglia

Rosaceae

 

Il biancospino è una caducifoglia e latifoglia; l'arbusto può raggiungere altezze comprese tra i 50 centimetri ed i 6 metri. Il fusto è ricoperto da una corteccia compatta, di colore grigio. I rami giovani sono dotati di spine che si sviluppano alla base dei rametti brevi, detti comunemente brocche, che in primavera si rivestono di gemme e fiori. Questa specie è longeva e può diventare pluricentenaria, ma con crescita lenta. Le foglie sono lunghe 2-6 centimetri, dotate di picciolo, di forma romboidale ed incise profondamente. L'apice dei lobi è dentellato. I fiori sono raggruppati in corimbi, che ne contengono circa 5-25. I petali sono di colore bianco-rosato e lunghi 5 o 6 millimetri. I frutti sono ovali, rossi a maturazione, delle dimensioni di circa 1. La fioritura avviene tipicamente tra aprile e maggio, mentre i frutti maturano fra settembre e ottobre. I frutti del biancospino sono edibili, ma solitamente non vengono mangiati freschi, perché piccoli e con un grosso nocciolo, bensì lavorati per ottenere marmellate, gelatine o sciroppi. I frutti sono decorativi perché rimangono a lungo sull'arbusto, anche durante tutto l'inverno.

Il biancospino è una pianta medicinale, utile nel trattamento delle lievi insufficienze cardiache e delle aritmie, delle palpitazioni e dell'ipertensione arteriosa lieve. Inoltre, al biancospino viene attribuita anche un'azione sedativa che viene sfruttata dall'erboristeria in caso di ansia di origine nervosa. 

Arctium lappa L. - Bardana

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Asterales

Famiglia

Asteraceae

 

La bardana è una robusta erbacea biennale originaria dell’Europa; successivamente è stata introdotta nel nord dell’Asia e nel nord America. La pianta ha un’altezza massima di 1,5-2 metri. Presenta foglie larghe, morbide, con margine intero. Le infiorescenze a capolino sono formate da piccoli fiori di colore violaceo. I frutti sono caratterizzati dalla presenza di peli ricurvi, utili per la disseminazione.

La bardana è usata tradizionalmente come depurativo, prevalentemente in caso di irritazioni ed eruzioni cutanee (es. acne, foruncoli, dermatiti) ed anche come depurativo coadiuvante in caso di reumatismi.


Grindelia robusta Nutt. - Grindelia

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Asterales

Famiglia

Asteraceae

 

La grindelia, originaria delle regioni paludose della California e del Nord del Messico, è una pianta perenne e erbacea. La pianta ha un’altezza di 50-60 cm con fusto ramoso; lle foglie sono intere, allungate e a margine seghettato. I fiori sono raccolti in capolini di colore giallo acceso.

La grindelia viene utilizzata prevalentemente per il trattamento delle tossi e dei catarri delle prime vie respiratorie.


Helichrysum italicum (Roth.) G. Don - Elicriso

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Asterales

Famiglia

Asteraceae

 

Il genere Helicrysum è costituito da oltre cinquecento specie, distribuite tra l'area del Mediterraneo, il continente africano, l'Asia e l'Australia. La più diffusa in Italia è Helichrysum italicum, pianta erbacea perenne, densamente ramificata con fusto eretto. Le foglie sono piccole e lineari; i fiori prevalentemente tubulari sono di colore giallo intenso, riuniti in capolini che formano densi corimbi all'apice dello scapo fiorale.

Ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antibatteriche. Viene usata per il trattamento sintomatico della tosse, bronchite acuta, cronica aspecifica e infiammazioni catarrali delle vie respiratorie.


Oenothera biennisi L. -Enagra

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Asterales

Famiglia

Onagraceae

Oenothera biennis è un'erbacea biennale originaria del nord America, naturalizzata in Europa e in Italia meridionale. La pianta può raggiungere 1,5 m di altezza. I fiori sono ampi, gialli e tubulari, si aprono la sera e sono impollinati dalle falene. I frutti sono capsule oblunghe nelle quali si formano numerosi semi.

Oenothera biennis viene usata come integrazione dietetica di acidi grassi essenziali, nel trattamento della sindrome premestruale e per le dermatiti. I fiori sono utilizzati come antitussivi.

 

 

Valeriana officinalis L. - Valeriana 

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Dispacales

Famiglia

Valerianaceae

 

La valeriana è una specie erbacea perenne eretta, con rizomi striscianti aromatici, radici abbastanza carnose e fusto cavo, originaria dell’Europa e dell’Asia. Le foglie sono composte, i fiori piccoli, numerosi e di colorazione bianca o rosa disposti in grappoli dalla sommità appiattita.

La valeriana è adoperata in medicina tradizionale fin dai tempi antichi per le sue proprietà rilassanti e spasmolitiche. Si usa in generale per ridurre la tensione nervosa e l’insonnia.
Pelargonium  - Pelargonio

Pelargonium  - Pelargonio

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Geraniales

Famiglia

Geraniaceae

 

Pelargonium è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Geraniaceae, originario dell’Africa meridionale. Include al suo interno oltre 280 specie. Le specie di Pelargonium crescono come piante erbacee annuali o perenni, raramente come sottoarbusti o arbusti; molte specie lignificano con l'età. Alcune specie sono succulente. Contengono oli essenziali. Le foglie superiori sono per lo più alterne, quelle inferiori per lo più opposte. Le foglie sono divise in picciolo e lamina fogliare. Le foglie per lo più pelose sono semplici o composte, per lo più lobate a divise. Sono presenti le stipole.

Al genere appartengono molte specie usate come ornamentali, spesso denominate gerani, fra cui Pelargonium australe Willd., P. bowkeri Harv., P. carnosum (L.) L'Hér., P. crassicaule L'Hér., P. cucullatum (L.) L'Hér., P. grandiflorum Willd., P. graveolens L'Hér., P. odoratissimum (L.) L'Hér., P. peltatum (L.) L'Hér., Pelargonium sidoides DC.

In aromaterapia vengono utilizzate per le loro proprietà riequilibratrici del sistema nervoso, antidepressive, antinfiammatorie, lenitive, antisettiche e astringenti. Hanno anche la funzione di stimolare il sistema linfatico e di tonificate per il fegato e per i reni. Tra i loro principali utilizzi vi è la cura di acne, bruciature, vesciche, eczema, artrite, nevralgia e mal di gola.

  1. sidoides è oggi considerato come farmaco vegetale per la cura delle affezioni respiratorie in età pediatrica.