Alternanza Progetto ‘‘Ambiente e Territorio’’ Comune di Cava de’ Tirreni

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

PROGETTO ‘‘AMBIENTE E TERRITORIO’’ COMUNE DI CAVA DE’ TIRRENI        TUTOR : prof.ssa Emilia Giordano
CLASSE: 5^ B

Gli alunni della V B, del Liceo Scientifico ‘A.Genoino’ , come stabilito univocamente dalla recente riforma scolastica, hanno preso parte al percorso didattico-formativo offerto dal Comune di Cava de’ Tirreni, sotteso al progetto di alternanza scuola-lavoro. La partecipazione della classe ha riguardato diversi ambiti e funzioni della struttura amministrativa cittadina, venendo coinvolta nello specifico in attività concernenti il settore ‘ambiente e territorio’ ; il lavoro effettuato abbraccia diversi campi, dall’analisi territoriale allo studio di soluzioni strutturali (basato sulla presa in esame di piante e mappe) fino alla diramazione di comunicati stampa inerenti l’occupazione svolta. Più precisamente gli alunni hanno seguito passo dopo passo il progetto di restauro/rilancio del Complesso monumentale di San Giovanni Battista, impegnandosi nella realizzazione di un prodotto multimediale che ne sottolineasse l’importanza storica e parimenti  il futuro ruolo centrale nello sviluppo territoriale e cittadino, partecipando con costanza ai numerosi eventi che si sono tenuti nella struttura, dopo la sua inaugurazione, traendo da tali esperienze, costellate da incontri con eminenti personaggi ( tra tutti, Vittorio Sgarbi) delle relazioni, poi pubblicate dallo stesso ente comunale.

Guarda il video sul canale youtube del Complesso monumentale di San Giovanni Battista  

Vincenzo Di Serio, VB

 

Intervista prof. Vittorio Sgarbi 07/12/2017

Gli alunni della IV B del Liceo Scientifico “A. Genoino”, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro con il Comune di Cava de’ Tirreni, intervistano in occasione dell’inaugurazione di “Magister Artis”, presso il complesso monumentale di San Giovanni, il professore Vittorio Sgarbi.

 L’arte moderna quasi convenzionalmente, è espressa mediante linguaggi peculiari ed indipendenti, lontani dai rigidi schemi e canoni dell’arte antica. Tale scelta comporta la creazione di opere essenzialmente frutto della particolare personalità di ogni autore, diverse dai motivi religiosi o dalle committenze dell’antichità. Se l’arte è espressione del tempo che la produce, secondo lei in che epoca ci troviamo oggi?”

‘’Ci troviamo in un’epoca in cui la parola “rinascimento” può avere il senso di: “rendiamoci conto che l’Italia ha un primato assoluto nel mondo per quanto riguarda l’arte, il paesaggio e la bellezza”. Quindi se facciamo altro (L’Ilva, Bagnoli…), rischiamo di diventare un paese diverso, perdiamo la nostra identità. Ma aldilà di ciò, l’attenzione che qualunque movimento politico destina all’arte e alla bellezza è un fattore economico importante. Con la cultura si mangia… ciò deve diventare una rivoluzione. Io lo penso da sempre, ora i tempi sono abbastanza favorevoli perché questo ottenga anche un riconoscimento. È la prima volta che in Sicilia c’è un assessore alla cultura che ha una conoscenza della cultura. Allora bisogna cercare di integrare le competenze, cercare di dare alla politica la sostanza di conoscenza e di saggezza. Credo che sia molto importante che questo si possa dire estraneo ad una propaganda di un partito e dunque considerato come una tendenza, che sento di aver giustamente appoggiato, indipendentemente dal vincitore politico, questa componente nutrirà la politica nuova e sarà un bene per tutti. Cava de’ Tirreni è già su questa strada.’’

‘’ Pertanto, bisogna salvaguardare l’arte rispetto alla politica? ‘’

‘’ No, la politica deve essere fatta di arte, Ictino fu chiamato da Pericle, il Beaubourg è stato voluto da Pompidou, ciò non è che sia impossibile. Tuttavia non c’è però un “Sant’Andreotti” o “Berlusconi”; il paradosso è che l’unico che ha fatto qualcosa in questo senso è da ultimo l’ex sindaco di Salerno che, con le “Luci d’artista”, ha avuto successo. Non è poi così difficile, però sembra che siano mondi separati. Vanno messi insieme. ’’

Vincenzo Di Serio, VB

 

Intervista prof. Roberto Vecchioni 05/01/2018

Gli alunni della IV B del Liceo Scientifico “A. Genoino”, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro con il Comune di Cava de’ Tirreni, intervistano il famoso cantante nonché ex-professore di lettere classiche Roberto Vecchioni, intervenuto poche ore prima del grande concerto (in occasione dell’edizione 2018 dell’evento cittadino ‘NOTTE BIANCA’) in un incontro con i giovani del territorio limitrofo.

“Di solito, secondo il classico gergo musicale, si dice ‘mettere le parole in musica’, secondo lei è possibile ‘mettere la musica in parole’, cioè la lingua che è la base della musica potrebbe prendere qualcosa da questa, imparare qualcosa da questa? ‘’

‘’ E’successo di tutto nella storia dell’umanità, è successo che Tasso, Petrarca e Dante sono stati musicati, da Sigismondo d’India, Monteverdi, da Casella, Dante era musicato da Casella; dunque è successo anche questo, ma è successo anche il contrario, cioè che delle parole andassero dentro una musica, anzi modernamente è più facile così, che le parole vadano in una musica. Per esempio i librettisti delle opere, che erano quasi tutti ‘scapigliati’, torinesi o milanesi, scrivevano le parole sulle melodie che gli davano Puccini e gli altri, dunque un sacco di tempo prima dei cantautori, le canzoni nascevano così, prima la musica poi le parole. ‘’

‘’ ‘Adda passà a nuttat’, terzo atto della ‘Napoli Milionaria’ di Eduardo De Filippo, da qui l’interpretazione di immensi capolavori come ‘Chiamami ancora amore’ (ove si trova l’emblematica espressione ‘questa maledetta notte dovrà pur finire’) o ancora ’Ho conosciuto il dolore’; ci spieghi dunque le sue idee di ‘nottata’ e di ‘dolore’ ‘’

‘’ Il problema più che politico, è esistenziale : siamo nel buio, noi veramente ci inventiamo di tutto, non sappiamo bene perché siamo qui, o che ci stiamo a fare… ecco questo buio si spera che da un giorno all’altro si dipani, così da vedere una luce in qualche modo, questo è il senso della ‘nottata’, naturalmente c’è ‘la nottata’ più piccola, quella politica, ed anche quella sarebbe meglio che passasse perché è un problema per molti, non per tutti, non è possibile che l’intera umanità sia felice, è un concetto impossibile, per esempio quando qualcuno dice : << Auguri di buon anno a tutti >>, dice una cavolata pazzesca… perché, per dire un esempio, se due ragazzi amano una ragazza e lei sceglie uno solo dei due, l’altro ovviamente non ha avuto un’annata felice, anzi… ‘’  Vincenzo Di Serio

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